Tematica Animali preistorici

Mioplosus labracoides Cope, 1877

Mioplosus labracoides Cope, 1877

foto 1075
User:Haplochromis
(Da: de.wikipedia.org)

Phylum: Chordata Haeckel, 1874

Subphylum: Vertebrata Cuvier, 1812

Classe: Actinopterygii Klein, 1885

Ordine: Perciformes Bleeker, 1859

Famiglia: Percidae Rafinesque, 1815

Genere: Mioplosus Cope, 1877

Descrizione

Questo pesce era di notevoli dimensioni, e poteva raggiungere i 50 centimetri di lunghezza, anche se solitamente la lunghezza media si attestava sui 40 centimetri. La forma del corpo era slanciata e fusiforme, ed erano presenti due pinne dorsali separate, quella anteriore più bassa e dotata di spine e quella posteriore alta e pressoché triangolare. La pinna caudale era moderatamente biforcuta: tutte queste caratteristiche distinguono il Mioplosus da altri perciformi vissuti negli stessi luoghi, come il Priscacara e il Cockerellites. Il muso era appuntito e la bocca era dotata di numerosi denti aguzzi. Il Mioplosus labracoides venne descritto per la prima volta da Edward Drinker Cope nel 1877, sulla base di resti molto ben conservati ritrovati nella formazione di Green River nel Wyoming, risalente all'Eocene medio. Cope ritenne che questa specie fosse simile alla forma attuale Morone saxatilis (famiglia Moronidae), ma successive ricerche hanno attribuito il Mioplosus variamente ai Percidae, ai Percichthyidae o addirittura a una famiglia a sé stante la Mioplosidae. Le revisioni più recenti indicherebbero che questo animale era un membro dei Latidae, un gruppo di perciformi predatori delle acque dolci, salmastre e marine, attualmente ben noti grazie al “famigerato” persico africano (genere Lates). Il Mioplosus labracoides era un predatore molto comune nel suo ambiente, costituito da un sistema di grossi laghi d'acqua dolce. Sono noti numerosi esemplari larvali o giovanili, solitamente rinvenuti in depositi che si formarono nei pressi della riva; gli esemplari più grandi sono invece abbondanti in zone dove il lago era più profondo. Il Mioplosus era evidentemente un vorace predatore, come testimoniato da numerosi esemplari che conservano resti di altri pesci nella regione dello stomaco. Alcuni resti fossili indicano che questa specie praticava il cannibalismo dalla più giovane età (probabilmente cannibalismo tra fratelli). Gli adulti erano solitari, mentre i giovani si muovevano in banchi.

Diffusione

Pesce osseo estinto, appartenente ai perciformi. Visse nell'Eocene medio (circa 48 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Nordamerica.

Bibliografia

–E. D. Cope. 1877. A contribution to the knowledge of the ichthyological fauna of the Green River shales. Bulletin of the United States Geological and Geographical Survey 3(4):807-819.
–Jordan, D.S. (1923) A classification of fishes including families and genera as far as known. Stanford University Publications, University Series, Biological Sciences, 3: 77-243.
–Grande, L. (1984). Paleontology of the Green River Formation, with a review of the fish fauna. Geological Survey of Wyoming Bulletin 63: 1-333.
–Cavender TM. 1998. Development of the North American Tertiary freshwater fish fauna with a look at parallel trends found in the European record. Italian Journal of Zoology 65: 149-161.
–Whitlock, J. A. (2010). Phylogenetic relationships of the Eocene percomorph fishes Priscacara and Mioplosus. Journal of Vertebrate Paleontology, 30(4), 1037-1048.


04943 Data: 25/02/2019
Emissione: I fossili
Stato: Togo
Nota: Emesso in un foglietto di 4 v. diversi